Fortunatamente poche volte mi è capitato di ricevere una domanda simile: “perché devo spendere per la formazione? I dipendenti devono lavorare e non posso fermarli per fare formazione”

E’ indubbio che il primo a credere nella formazione del personale deve essere il titolare: mi hanno insegnato che “nessuno nasce imparato” nonostante si pensi di essere superuomini che non hanno bisogno di niente e nessuno.

Un corso di formazione deve essere efficace, deve trasmettere i necessari concetti senza trascendere nell’Universo mondo e, soprattutto, deve prevedere un momento di verifica dell’apprendimento perché non tutti siamo bravi allo stesso modo ed abbiamo tempi e modi di apprendimento a volte diversi.

Si pensi ad un corso antincendio: se non proviamo ad utilizzare un estintore o un naspo, se non ci mettiamo in gioco in prima persona con guanti e caschetto, tutti i concetti appresi restano lettera morta che sicuramente avremo dimenticato dopo poco tempo non per indifferenza o disinteresse all’argomento ma perché occupati in cento attività quotidiane e quanto appreso in aula viene necessariamente dimenticato.

Per questo motivo l’esercitazione pratica durante il corso aiuta a comprendere ed agire nel modo corretto in caso di emergenza. Se anche dovessimo intervenire dopo mesi o anni dal corso, sono sicuro che quanto appreso durante l’esercitazione pratica ci tornerà subito alla mente e ci faciliterà nell’intervento di emergenza.

L’esempio fatto può essere valido per molteplici tipologie formative, dalla comunicazione al marketing, dalla contabilità alla gestione del team work, ecc..

Quindi non è assolutamente vero che il tempo dedicato alla #formazione è tempo perso: la discriminante è piuttosto lo spirito con cui si affronta e si progetta.